2020, CHE SIA COSì

2020, CHE SIA COSì
Perché questa non sembri una profezia alcolica, prima di lanciarci in un desiderio di tempi migliori nei quali immergerci, ti regalo una parola e il suo contrario: sèssile/ vàgile. Sèssile significa ‘stare seduto’. Vàgile significa ‘vagare’.
 
 
Ad esempio, le piante sono considerate organismi sèssili, si muovono ma non si spostano. Anche se, forse, non è poi così vero se consideri che i semi di alcune piante sono cosmopoliti e possono viaggiare per km, per continenti; possono dormire per anni e risvegliarsi nel luogo giusto.
Ecco allora che l’aggettivo attribuito al mondo vegetale si trasforma in vàgile.
 
Noi abbiamo molte necessità simili alle piante: dobbiamo bere, abbiamo bisogno di luce, di nutrimento, di respirare, di cura.
Bene…qui ti voglio!
Perché in tutto questo gioco di similitudini, nel quale differiamo tanto nel modo di concepire il mondo e ancor più la natura, voglio che tu abbia un calice di vino con te. 
 
Voglio che tra tutte le tue visioni di futuro tu abbia in mente questo:
che sia un tempo estatico, 
che sia come attraversare il più bello dei paesaggi.
Che tu possa incontrare alberi monumentali, vigneti intrepidi, e terre parlanti.
E che dinanzi a quel calice non ti venga la malaugurata idea di pensare di avere ragione su tutto.
 
Perché di tutte le verità che abbiamo imparato guardando il nostro secolo è che quando degusti un vino, a prescindere da quale bottiglia, annata o etichetta, tu, ancora prima di parlare di quel vino, parli di te.
Quel calice racconta di quel che pensi, di come articoli il pensiero intorno al gusto. Di quello che ti piace oppure no.
Di come i tuoi occhi e i tuoi sensi interpretano un colore. Della scelta che stai facendo.
 
‘I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo’, la pensava così Wittgenstein. 
 
Allora spostiamo i confini, diamo aria a queste parole, costruiamo costellazioni di linguaggi
comuni che prevedano l’incontro di un altro calice, magari in condivisione.
 
E per ora lo chiameremo brindisi.