MUSCADET, DI OCEANO E AGRUMI

MUSCADET, DI OCEANO E AGRUMI
Siamo nel delta della Loira, a latitudini piuttosto settentrionali, dove L'ATLANTICO INCONTRA L'ORIZZONTE. Il tempo non rimane stabile mai oltre la porzione oraria. Anche nei giorni di sole di mezza stagione, dopo che L'IRRAGGIAMENTO TI HA SCOTTATO le guance, pochi istanti nuvolosi permettono al turbinio perpetuo delle BREZZE di infiltrarti le ossa.
 
NANTES è esattamente quella CITTÀ OCEANICA che ti aspetti, assorbita nel suono di fondo degli elementi naturali, ancorata tra grisaglie e cobalto di architetture marine incrostate di salsedine. Il cuore caldo degli interni dei café e dei bar-à-vin è frequentato da marinai e da studenti. Le OSTRICHE CRUDE sono cibo da strada, da ingollare obbligatoriamente con un bicchiere di MUSCADET.
 

Il MUSCADET, però, non è quello che ti puoi attendere se lo conosci attraverso i ritratti più commerciali, fatti di liquidi trasparenti giallo-verdognoli nascosti dietro a etichette omologate da “grande distribuzione”; vinelli anemici, venduti a prezzi irrisori e ottenuti grazie a uve spesso immature con il corollario di dosi importanti di solfiti, a cautela protettiva delle esigue gradazioni alcoliche.
C'è di più. C'è molto di più. Un drappello di INTERESSANTI VIGNAIOLI che interpretano le grandi DIVERSITÀ PEDOLOGICHE offerte da questo terroir estremo per ottenere vini identitari. Differenti personalità che nascono su suoli che ospitano una notevole variabilità, ma comunque originati da rocce primarie antichissime: terreni poveri, sassosi, poco profondi, su roccia madre poco alterata, in genere acida e povera di minerali (gneiss, scisto, micascisto e granito); terreni sabbiosi e limosi, di media profondità, su roccia madre in genere basica fessurata (amphibolite); terreni limoso-sabbiosi, profondi con strati di argilla grossolana che poggia su gabbro.
 
Il CLIMA di questa zona è OCEANICO e l’igrometro raggiunge gli 800 mm appena, non molto se si considera che le nuvole si srotolano tutto l'anno lungo il nastro del cielo. Le ORE DI LUCE sono mediamente 1900 e di conseguenza, soprattutto sui suoli più vocati a ridosso della parte meridionale di Nantes e più a sud sulla costa Vandea, si creano le condizioni per una VITICOLTURA DI QUALITÀ.
 
L' uva che genera il Muscadet, nelle sue diverse declinazioni legislative, è il MELON DE BOURGOGNE, che nulla ha da spartire con le aromaticità dei moscati. Si tratta di una varietà che ha GERMOGLIAMENTO PRECOCE, tempi di maturazione mediani ed è generalmente allevato con quello che in loco chiamano GUYOT alla "NANTAISE" e che non necessita di palo di sostegno. È poco prolifico e produce grappoli abbastanza piccoli dalla buccia consistente che non temono il gelo, ma devono combattere spesso con la peronospora.

Il SUCCO che se ne ricava è MOLTO POVERO in tutte le caratteristiche principali: zuccheri, acidità, alcolicità e polialcoli. Ciononostante, una sostenuta SAPIDITÀ ed un deciso apporto MINERALE facilitano l'allungo della sottile spina acida dentro una rarefazione materica e ne permettono una buona espansione del sorso e una chiusura corroborante. È UNA SORSATA DI MARE. Non ambisce a complessità caleidoscopiche o profondità oceaniche, ma possiede il dono di catturare l'istantanea di questo SPAZIO TRA FIUME E ATLANTICO.
Proprio per questa sua tendenza neutra e questo suo corpo esile, la tradizione di lasciarlo affinare in vasca sulle fecce fini (da qui la dicitra "Sur Lie”) contribuisce a conferire al vino UN APPOGGIO TATTILE CHE RITMA piacevolmente la bevuta insieme, talvolta, ad una delicatissima riserva di carbonica.
 
A tutt'oggi quattro sono le appellazioni del Muscadet che cingono Nantes come un semianello da sudest a sudovest:
  • MUSCADET SEVRE ET MAINE
  • MUSCADET COUTEAUX DE LA LOIRE
  • MUSCADET CÔTES DE GRANDLIEU
  • MUSCADET ET LES CRUS DU MUSCADET, dove i “crus” al momento riconosciuti sono CLISSON, GEORGES e LE PALLET.
IL MUSCADET È QUELLO CHE È, non ha nessuna ambizione di competere o di attraversare il tempo, ma è un vino che fotografa queste distese pietrose di acqua e sabbia, dove la vegetazione è schiacciata e scolpita dal vento ed il MARE DANZA COL FIUME DENTRO LE LAGUNE. Questa enorme disposizione di SPECCHI ACQUEI rifrange e riflette costantemente la LUCE che rimbalza colorata e filtrata dalle NUBI. Una LUMINOSITÀ plumbea, quieta, ampiamente soffusa e CONTINUAMENTE MUTEVOLE TRA TONALITÀ MOLTO VICINE. Una fedele RISONANZA DELLA DINAMICA DI BOCCA DEI MIGLIORI MUSCADET.
 
PICCOLO REPERTORIO DI BEVUTE RECENTI E NOTEVOLI
 
AMPHIBOLITE Muscadet Sevre-et-Maine “Sur Lie” 2018, Domaine Landron
SEMPLICE MA NON BANALE, economico ma figlio di pratiche biodinamiche, prodotto in quantità non certo confidenziali, ma dotato di una genuina espressione fruttata. Le vigne, allevate su suoli sabbiosi ed amphibolite, ci donano una POLPA AGRUMATA FRESCA E DELICATA. La piccola sfera aromatica si espande aggrappandosi ai VAPORI SALINI. Le STILLE di SAPORE vengono ACQUARELLATE DALL'ACIDITÀ che persiste grazie alla propria finezza. Le sue VIBRAZIONI EMOTIVE sono CONTENUTE MA FRANCHE come le mimiche facciali dei lavoratori delle lande nordiche. Mi ricorda un colore freddo in una tonalità calda. Per questo mi piace.
 
EXCELSIOR Muscadet Sevre-et-Maine “Sur Lie“ Cru Communal Schistes de Goulaine 2013, Domaine Pierre Luneau Papin
L'etichetta con dicitura chilometrica, che oltretutto nel caso di questo vino può variare anche in funzione delle annate, rappresenta L'ISTINTO NAÏF ed ANTIMARKETING del VIGNERON LIGÉRIEN “medio” che sfoggia bellamente una dozzina di etichette. Questa è un po' altisonante nel nome (Excelsior) ma è onesta nel rispetto delle consegne. VIGNE VECCHIE - mediamente 80 anni - su suolo limoso e matrice MICASCISTOSA centellinano un liquido di PROFONDITÀ INCONSUETE per la zona, senza perdere le peculiarità di trasparente agilità. La spinta della quota argillosa gli consente di riposare 3 anni nei tradizionali contenitori interrati di cemento vetrificato ed affinare ulteriori 2 anni in bottiglia sulle fecce fini. L'ALCOOL PIÙ PRESENTE che nelle altre cuvée della zona emulsiona IODIO e SENSAZIONI SPEZIATE; la parte glicerica sostiene la complessità, che poi si articola in persistenza notevole. Pare di bere un concentrato di OSTRICA AL LIMONE. Gran bevuta con buona pace dei miei amici agricoli “naturalintegralisti” che lamentano qualche trattamento di troppo.

COUP DE FOUDRE Muscadet Sevre-et-Maine “Sur Lie” 2018, Domaine de la Fessardiere 
Siamo a Vallet, poco distanti dal reputato “cru” di Clisson, su suolo argillo/siliceo, poco profondo ma ricco di ciottoli. Questo vino affina nove mesi su fecce fini in grandi contenitori vecchi di legno di rovere. I vini sono ENERGICI, ma non privi di un TOCCO FEMMINILE, di UNA CERTA GRAZIA. Il cuore del sapore è interessante, la pesca bianca fa capolino, la mela selvatica è nitida e croccante. A completare il quadro l'apporto delicatissimo ed integrato di spezie leggere come thé verde e tabacco dolce da pipa.
Muscadet NON SOLO DI FIBRA MA ANCHE DI POLPA, figlio di uve molto buone.
 
LA JUSTICE  2016 Vin de France, Domaine de Bellevue
Un Muscadet VINIFICATO IN ANFORA.Formidabile dispensatore di pulsioni fruttate.
DENSO E SOAVE, la dolcezza dell'uva matura è contrappuntata dell'amaro sottile della screziatura polifenolica e del soffio ossidativo. La SPIRALE ENERGETICA è caratterizzata dalla dialettica tra movimento centripeto di freschezza, tannino e movimento centrifugo di sale ed alcool. Da consigliarsi come ricostituente per la capacità di trasmettere forza propulsiva.
 
Muscadet 2018 Les Vins Jardinees
Se non avessi già visitato centinaia di cantine del Vecchio Continente farei fatica a capire come possa un tale luogo veicolare un liquido così PURO. Vini COMPATTI, con centrobocca dal SAPORE più NETTO, forse al momento un po' MONOCORDE ma SCOPPIETTANTE nella componente acida. Probabilmente questa maggiore densità e minor ampiezza è dovuta alla GIOVINEZZA della TENSIONE MAGNETICA, che tende ad AVVILUPPARLO su se stesso. Forse, quando si distenderà un po', fra qualche mese, raggiungerà un pubblico più ampio, per me è già buono così.