I MIEI VINI SOTTO L'OMBRELLO

I MIEI VINI SOTTO L'OMBRELLO
Sul finire del mese di luglio er direktor Apollinari mi aveva chiesto di raccontare i vini che maggiormente avevo apprezzato nell’ultimo periodo di assaggi. Credo, ma non ne sono sicuro, sarebbero serviti per l’ennesima rubrica dall’inflazionato titolo “Vini sotto l’ombrellone”. Me la sono presa comoda, molto comoda. Ora, viste le condizioni metereologiche di questi giorni, penso sia più facile trovarsi a berli sotto un ombrello…e allora perché no, questi sono i miei vini sotto l’ombrello.

Toscana igt “Capriola” 2014 Podere Le Boncie
Un Sangiovese che ti sintonizza sulla sinestesia di Giovanna Morganti. Si potrebbe chiamare lavatrice tanto trasmette quel senso di continua sollecitazione centrifuga sul cavo orale, ma “Capriola” evoca il contatto con il suolo, l'immersione nella natura, e la spontanea gioia che provoca la sua frequentazione fondata sul rispetto. In mezzo al turbinio spiccano note maliche di sorbe e mele selvatiche, poi ribes rosso, lampone selvatico ed amarene ad un soffio dalla maturità. Un elogio alla nuda bellezza del succo d'uva, spogliato dal materiale d'affinamento. Non doveva essere, e invece è. Una creatura meravigliosamente schietta, allevata da una nutrice materna, con gli occhi lucidi dell'amore. NATA LIBERA.

Vin de France Syrah "Les Vigneaux" 2016 Helene et Christophe Comte
Tanto sapore, pochi dettagli che evocano la macchia mediterranea. Una gamma di vini priva di spiriti competitivi, ma in possesso di una distensione immediata e piacevole. A Valvigneres l'azienda di Helene e Cristophe Comte viene condotta secondo i principi della biodinamica su terreni calcarei, con presenza di argille rosse e di limo. La vitalità dei loro Syrah è veramente travolgente. Colpisce la disinvoltura con la quale la dolcezza del frutto e la maturità dei tannini bilanciano acidità e sapidità. Non ne sono sicuro, ma non è escluso che, come per la zona dei Bourgueil o dei Muscadet de la Sèvre et Maine, questi vini così diretti e schietti rimangano in piedi per decenni, perennemente semplici ma piacevolissimi. SYRAH SANTO SUBITO.

Chianti Classico "Nuovo" 2016 Poggerino
I Chianti Classico di Poggerino sono in crescita costante, per trasparenza della materia, franchezza del gusto e compiutezza tannica. Vini che in passato trovavo talvolta pure troppo azzimati e che oggi incarnano la quintessenza di Radda, ambasciatori di quella leggerezza montana e freschezza del frutto tipica di questo comune. In questo senso “Nuovo” mi sembra un ulteriore passo verso la libertà d’espressione, più scapigliato, più disinvolto nell'espressione fruttata e dotato di una vitalità straripante. Tannini sottilissimi, che fanno sentire il loro pungolo solo quando l'acidità molla un attimo la presa. E dove non arriva l’acidità, arriva il sale, ed allora la voce del tannino viene assorbita dall'orchestra. Vino, come i precedenti, che va apprezzato con una sensibilità olistica per la sua capacità di trasmettere gioia vitale. VINO NOVO.

Vin de Savoie mondeuse "Marie Clothilde"2016 Domaine du Cellier des Cray
La mondeuse è un vitigno capace di raccontare la meraviglia del silenzio, la poesia dei grigi e l'ansia della perenne luce soffusa sulle plumbee asperità della Savoia. Il proprietario del Domaine appartiene ad una nouvelle vague dedita alla biodinamica e avversa all’impronta dei legni d'affinamento; la ricerca di una maggiore maturità tannica esalta il contrappunto acido. Chignin è il Cru savoiardo della mondeuse, meno di 100 ettari sugli 831 dell'appellazione, anche se la maggioranza di parcelle ad impianti misti, come da tradizione nella viticoltura contadina, rende difficile un censimento preciso. Le altitudini variano dai 300 ai 400 metri, le esposizioni sono tutte sud /sud ovest. Le pendenze sono decise ed i suoli a netta prevalenza calcarea con presenza di marna chiara e detriti morenici. Le piante della parcella “Marie Clothilde” hanno 60 anni e tutta la saggezza del mondo per suggere nutrimento dal suolo e concentrare nell'acino un purissimo distillato di frutti di bosco (mora e mirtillo) e fiori viola (iris e crocus). Il tannino, montano e affilato, ti tocca per poi nascondersi tra le dolcezze del frutto, per poi tornare a giocare insieme alla coda asciutta della mineralità. SIGNORE DI MONTAGNA.

Dolcetto di Ovada "Spessiari" 2014 Rocca Rondinaria
La vibrante sottigliezza del '14, declinata in una chiave elegante e sensuale. Il frutto è scoperto, vaporoso e senza peso, come i tessuti delle ballerine degli anni Trenta. Il tannino è morbido e regge, senza sforzo, una struttura aerea capace di esercitare una piacevole pressione saporosa. Fiori da sottobosco come nasturzio, begonia e sambuco; frutti di bosco quali ribes nero e more; sensazioni verdi di erbe officinali (ortica e verbena) della latitudine nordica e di terreni vivi. Attribuiamo un’ombra di rigidità alla gioventù del progetto ed apprezziamo anche la volatile che protegge e dinamizza le dolcezze fruttate. ART NOUVEAU.